Cosa c’è di meglio di vivere su un’isola paradisiaca? Essere pagati per farlo: il governo paga 50mila euro a chi vi si trasferisce.
Il prezzo della globalizzazione non si esaurisce con il dilapidarsi delle tradizioni locali in favore di una cultura più ampia e internazionale, ma si estende alla graduale e inesorabile scomparsa di piccoli centri urbani una volta abitati e pieni di vita. Le nuove generazioni vanno alla ricerca di possibilità lavorative migliori, di una vita il più possibile ricca di stimoli e di esperienze, qualcosa che un piccolo borgo oggi difficilmente riesce ad offrire.
La possibilità di conoscere il mondo e le varie opportunità che offre attraverso una semplice connessione internet non ha fatto altro che accelerare un processo che è partito con l’industrializzazione e che adesso è giunto al suo capitolo finale. Sempre più paesini e isole vengono abbandonate al loro destino, lasciate a chi ha vissuto l’intera vita al loro interno, condannandole a divenire città e regioni fantasma.
Al fine di evitare la morte di questi centri urbani e di queste realtà secolari, i governi di tutto il mondo hanno messo in piedi iniziative volte a spingere i giovani a ripopolarle. Si tratta di offerte di lavoro che comprendono anche l’assegnazione di un’abitazione, oppure di vendita di immobili a prezzi simbolici (sono state diverse le iniziative in Italia di vendite di case a 1 euro).
L’ultima iniziativa di questo genere punta a ripopolare delle isole immerse nel verde, dei veri e propri paradisi naturali in cui poter ricostruire la propria vita a partire da 50mila euro concessi a chiunque decida di trasferirsi.
Non vi è dubbio che decidere di lasciare un grosso centro abitato per andare a vivere in un luogo ricco di tradizione e paesaggi mozzafiato ma distante anni luce dalle conquiste del mondo moderno in termini di servizi e collegamenti sia una scelta importante e complessa da fare.
Al di là di questo prendere una simile scelta significa allontanarsi da tutto ciò che si è conosciuto e da chiunque si voglia bene. La proposta però è allettante perché si tratta di poter avere un’abitazione in un luogo paradisiaco. La possibilità viene offerta in Irlanda ed è volta a spingere chiunque decida di andare a vivere nelle isole a rischio abbandono (Arranmore, Clare Island, Bere Island e Inis Mór).
Chiaramente la proposta non è rivolta a chiunque, ma solo a quelle persone che possiedono o stanno cercando di acquistare un’abitazione che si trova già nelle isole in questione e che è stata costruita prima del 1993. Inoltre il richiedente può ottenere la cifra se vuole operare lavori di isolamento o ristrutturazione e se è disposto a passare 10 anni sull’isola.
La casa infine dev’essere utilizzata come abitazione principale o essere affittata a qualcuno. L’ultima condizione è che la casa dev’essere sfitta da almeno 2 anni. Ai 50mila euro iniziali, qualora ce ne fosse bisogno per ultimare i lavori di ristrutturazione, possono essere aggiunti ulteriori 20mila euro.
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